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Dark Pictures Little Hope Recensione Non Si Scappa Dalla Nebbia

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Siete pronti a vivere una notte da paura? Il terrore non ha forma, si insinua nella nostra mente pronto ad attaccare nel momento giusto senza alcun preavviso. Il nostro inconscio ci mette sempre davanti alle nostre paure più grandi, facendoci tremare, sudare e pietrificare davanti a ciò che temiamo e che non conosciamo. L’obiettivo del genere Horror è quello, metterci paura, e farci avere timore dell’ignoto, anche senza una ragione ben precisa. Cosi come nel cinema, anche nel mercato videoludico da sempre si hanno tantissimi esempi, non sempre brillanti, questo è certo. In qualche modo il mondo dell’horror negli anni è cambiato e Supermassive Games cercando di cogliere la palla al balzo ha cercato fin da subito di prendere ciò che di buono ha fatto con Until Dawn e portarlo ad un livello successivo cercando di scrutare anche nella psicologia e attingere quanto più possibile dal subconscio umano. Ed è cosi che è nata la nuova Antologia di racconti inediti che ci portano in ogni parte del mondo, facendoci immergere in storie complicate e fatte di intrecci e drammi. Signori e signore, mettetevi comodi e godetevi il viaggio, stiamo per entrare nel secondo capitolo di questa raccolta con The Dark Pictures Little Hope.

COS’È LITTLE HOPE?

Inquisizione, roghi e torture di ogni tipo. Erano queste le punizioni che nel ‘600 venivano afflitte a chi veniva accusato di stregoneria. Ne sentiamo parlare nei libri di storia, nei racconti e nelle leggende. Le streghe da sempre vengono viste come intrise dal male”, il demonio che arriva sulla nostra Terra per farci vivere nel peccato e nel caos. Lo pensavano anche a Little Hope, una cittadina che non sembrava più vivere in quiete a causa di scioccanti avvenimenti che ormai da anni mettevano in pericolo gli abitanti. La colpa sembra essere di una bambina, ma non sappiamo se tutto questo sia vero, starà a noi capire cosa stia accadendo al nostro mondo e alla nostra percezione della realtà.

Non sempre saremo in grado di distinguere la realtà con la finzione, ma dovremo rimanere lucidi in modo da poter prendere le decisioni giuste per continuare a vivere, o per meglio dire…sopravvivere. All’interno di questo nuovo racconto ci ritroveremo a gestire un gruppo di universitari finiti nel nulla in seguito ad un’incidente causato da una distrazione dell’autista del pullman. Sarà soltanto dopo le prime fasi di gioco che i nostri amici” capiranno di trovarsi all’interno di una città fantasma” rimasta bloccata nel tempo a causa di strani avvenimenti che hanno portato l’intera popolazione ad abbandonare le proprie case.

Gli intrecci che si svilupperanno durante l’intera sessione di gioco ci permetteranno di capire meglio la psiche dei nostri personaggi, caratterizzati in modo da avere tratti distintivi fin da subito. Dopo un primo approccio capiremo fin da subito che non ci si può fidare di tutti e che dovremmo capire da soli quale sia la scelta giusta da prendere per portare a casa la pelle. Ogni scelta fatta all’interno del gioco avrà delle ripercussioni più o meno pesanti all’interno della trama. Soprattutto nel comportamento con gli altri del gruppo, che avranno anch’essi atteggiamenti diversi in base all’approccio che decideremo di avere con loro nel corso dell’avventura.

I NOSTRI EROI”

I personaggi di The Dark Pictures Little Hope, prendono ancora una volta spunto da un immaginario del tutto americano” un gruppo di universitari guidati da un prof che si trovano dispersi nel nulla. Fin qui nulla di originale, difatti il tutto sembrerà molto banale e senza mordente. La sceneggiatura inoltre in alcuni punti sembrerà prendere delle ottime strade per poi essere smorzata nuovamente da alcune scelte infelici fatte nel comparto dei dialoghi.

Insomma, nel quadro generale della situazione Little Hope sembra essere comunque un piccolo passo avanti rispetto al primo capitolo dell’Antologia. Alcuni jumpscare posizionati a dovere e soprattutto nei giusti momenti, soprattutto nella parte iniziale del titolo, scelte di trama fondamentali sparse all’interno di tutta l’esperienza, fanno di questa seconda iterazione un ottimo successore. Alcuni punti però avremmo voluto che fossero sviscerati a dovere. Senza scendere negli spoiler ci saranno alcune parti nelle quali ci sembrerà di non aver preso decisioni importanti, perché non sembrano affliggere in alcun modo il proseguimento della storia.

Un alto tema che vogliamo portare alla vostra attenzione è sicuramente quello relativo ai QTE (Quick Time Event). Troppo automatici e molto semplici, a differenza di quelli di Man of Medan che a tratti erano anche molto complicati da portare a termine in velocità. Difatti ci è sembrato che tutto l’impianto legato a questa meccanica sia stato lasciato più semplice per godere a pieno della narrazione.

HORROR IN QUALUNQUE MODO

Dal punto di vista tecnico invece ci sentiamo di fare davvero un plauso al team di Supermassive Games. In questo nuovo capitolo dell’ Antologia dell’orrore” ci sembra davvero di aver colto la voglia del team di voler fare un salto in avanti soprattutto dopo l’esperienza precedente. Rendere il tutto molto più simile ad un’esperienza cinematografica in miniatura, utilizzando anche piccoli movimenti di camera tipici del cinema, tra cui inquadrature a campo largo oppure piani sequenza.

I modelli e le animazioni dei personaggi sono comunque di ottima fattura, anche se le seconde in alcuni casi possono risultarci un po’ goffe” o meccaniche. Il tutto ovviamente è sicuramente dovuto alla tipologia di titolo che vi stiamo raccontando, che vuole essere di compagnia” per un po’ di ore all’interno delle quali si vuole assistere ad un racconto e si vuole essere protagonisti delle vite dei personaggi a schermo.

Ovviamente ancora una volta torna la possibilità di poter giocare insieme ad amici, sia online che comodamente seduti sul divano di casa. Anche se di questi tempi è un po’ più complesso, in soccorso ci viene in aiuto la comoda modalità Remote Play Together” di Steam che ci permette di giocare il titolo insieme a degli amici, anche se non possiedono fisicamente il gioco. Il tutto infatti sarà come giocare in modalità locale passando di volta in volta il controller. Avendo provato quest’ultima modalità, ci sentiamo sicuramente in grado di consigliarvela per passare una serata tra amici” anche a distanza e godervi il titolo insieme. L’avventura in questo caso assumerà sicuramente un altro sapore.

In definitiva The Dark Pictures Little Hope, convoglia tutti gli sforzi fatti con il primo capitolo della serie per esaltare sempre di più l’impianto cinematografico” che vuole prendere questa Antologia. Se da un lato abbiamo ancora delle criticità che riguardano principalmente la scelta dei setting, dall’altro abbiamo un ottimo passo avanti per la scelta di accorgimenti che rendono la narrazione gradevole anche da seguire. Se siete appassionati di horror o in generale di questa tipologia di titoli, ovviamente non potete farvelo scappare. Noi restiamo in attesa del prossimo capitolo della serie… che speriamo arrivi il prima possibile.

The Dark Pictures: Little Hope

29.99

7.3

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Gameplay

6.5/10

Trama

7.5/10

Grafica

7.5/10

Sonoro

7.5/10

Longevità

7.5/10

Pros

Impianto tecnico

Libertà di scelta

Ottima modalità multiplayer

Cons

Sceneggiatura a tratti banale

Jumpscare a volte “telefonati”

Alcuni problemi di telecamera

The Dark Pictures: Little Hope

Fonte: NerdPlanet

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