Con la saga di Activision è sempre stato un rapporto di amore e odio. In molti sicuramente vi ritroverete con queste parole, anzi forse negli ultmi anni la nomea di Call of Duty aveva preso strade altamente negative. Se le vendite in realtà dicevano il contrario, c’era sicuramente un’ampia parte di giocatori che lasciavano il titolo dopo pochi mesi dal lancio, forse per un’esperienza multiplayer che non riusciva più a sorprendere e a garantire centinaia ore di gioco come accadeva un tempo con i primi capitoli della serie, dopo il successo chiamato Modern Warfare. Se c’è una cosa però che ah sempre contraddistinto la serie di Call of Duty e su cui Activison ha sempre puntato è un comparto Single Player di rispetto, in grado di poter regalare un’esperienza da capogiro al limite della cinematograficità e che a volte è difficile trovare in altre esperienze videoludiche, soprattutto all’interno del genere di appartenenza. Di fatti le campagne dei singoli capitoli sono sempre ricordate con grande affetto e lasciatecelo dire, alcuni momenti sono rimasti sicuramente tra i più belli dell’intero media.
Con l’arrivo di Call of Duty Modern Warfare 2019, Activision insieme ad Infinity Ward è riuscita comunque ad avere un soft reboot della serie, tornando al passato e cercando di capire cosa era andato storto negli anni, all’interno dei capitoli che sono andati verso una strada più futuristica”. Il riscontro avuto da quest’ultimo è stato sicuramente molto caloroso, l’introduzione di una nuova storyline, un comparto multiplayer che introduceva delle novità ma aveva comunque i piedi ancorati a terra come nel passato. A volte si dice che tornare indietro sui propri passi può essere un errore, ma in realtà ciò che ha fatto Activision è stato molto più che positivo per l’intera serie. Ovviamente dopo il ritorno in grande spolvero di Modern Warfare, rimaneva un grosso punto interrogativo su un altro dei grandi pilastri della serie. Black Ops in effetti ancora oggi viene ricordato come uno dei migliori capitoli, con personaggi carismatici e un atmosfera da film. Quindi cosa aggiunge Call of Duty Black Ops Cold War alla serie? E perché dovrebbe essere giocato se se si è da sempre fan della serie? Scopriamolo insieme in questa nostra disamina, partendo proprio dal punto di forza di questo nuovo capitolo!
SI TORNA IN AZIONE
Già dai primi leak, era ben chiaro dove Cold War andasse ad attingere, questa nuova campagna è completamente dedicato agli eventi post seconda guerra mondiale. Il tutto si svolge tra gli anni 70 e 80, all’epoca di una guerra fredda dove vince chi ha l’infiltrato di più alto livello. CIA e KGB, America e Russia. Sono questi i protagonisti di una storia fatta di intrighi, colpi di scena e scelte congeniali per rendere il racconto della guerra fredda simile a quello che si vede nei film degli anni 80.
In alcuni momenti vi sembrerà di essere a casa, in altri invece la struttura narrativa vi sottometterà e vi farà capire che la serie in questi anni è maturata, ed è capace di prendere molte scelte anche ben congeniale per rendere tutto il racconto mai banale e scontato. Anche se, dobbiamo ammetterlo, in alcuni momenti abbiamo assistito a delle vere e proprie scene telefonate” che riescono comunque a fare la loro ottima figura inserite all’interno di un quadro generale meno schematico dei precedenti capitoli.
Le differenze principali con i Call of Duty del passato risiedono principalmente nella modalità in cui ci viene raccontata la storia, dopo Black Ops 2 anche in questo Cold War potremmo ritornare a fare delle scelte di trama che saranno più o meno impattanti a seconda della decisione che prenderemo. Per ovvi motivi non vi specificheremo nel dettaglio cosa accade in base alle scelte fatte, ma vi consigliamo caldamente di rigiocare la campagna più volte proprio per scoprirlo con i vostri occhi.
Gli indizi” invece che vengono aggiunti all’interno delle missioni sono un’aggiunta interessante per la scoperta di alcuni dettagli particolari, ma a nostro avviso potevano essere sfruttati ancora di più per rendere l’esperienza ancora più simile ad un’avventura investigativa”. In alcune missioni infatti ci ritroveremo a dover compiere delle scelte diverse in base al tipo di approccio che vorremo avere.
Ci è sembrato un ottimo modo di aggiungere alcune nuove meccaniche che danno una svecchiata ad una narrazione fin troppo lineare che era solita delle campagne degli altri capitoli della serie. Dare ampio respiro al giocatore all’interno di un capitolo come questo, rende la simulazione ancora più avvincente e in alcuni momenti sembra di non giocare ad un Call of Duty, ma in tutto e per tutto ad un titolo di spionaggio. Non che la cosa sia un male, anzi se i giocatori riescono ad apprezzare questa tipologia di contenuto, crediamo vivamente che in futuro con alcune piccole aggiunte si possa raggiungere un livello abbastanza elevato anche di originalità nelle missioni che saremo chiamate a compiere.
PIEDI A TERRA E ARMI CARICHE
Se dal lato singleplayer il titolo è stato in grado di portarci delle succose novità, il comparto multi giocatore di Call of Duty Black Ops Cold War, prende ciò che di buono aveva fatto Modern Warfare 2019 e lo esalta. Ancora una volta un’esperienza piedi a terra” adrenalinica sotto ogni punto di vista. Per alcuni sembrerà banale, ma la formula più arcade” inventata ormai da Activision anni fa funziona sempre. E soprattutto con l’aggiunta di Warzone diventa ancora tutto più divertente. Il Battle Royale di Activision è ben integrato anche con questo capitolo della saga che a breve vedrà un succoso aggiornamento con tantissime novità.
Ovviamente siamo agli inizi. e c’è ancora bisogno di un po’ di rodaggio soprattutto in alcune mappe che ci sono sembrate davvero frustanti dal punto di vista del time to death. In alcuni casi infatti alcuni spawn point possono risultare fastidiosi e portare in alcune tipologie di giocatori al ragequit ( lo scriviamo perché vi conosciamo giocatori di COD, fate attenzione, e magari utilizzate delle protezioni di gomma per i vostri pad 😉 )!
Ad aggiungersi alla modalità classica, ovviamente non poteva mancare la rinnovata modalità zombie che ci porterà in una nuovissima mappa in Polonia e che è totalmente a tutti gli effetti un reboot dell’arco narrativo. Nulla cambia invece dal punto di vista ludico, troveremo ancora le grandi e iconiche macchine Pack a Punch che ci daranno una mano durante la nostra scalata ai livelli più alti della modalità contro i non morti. La vera novità sta nella modalità Carneficina che in realtà non ci ha lasciato stupiti dal punto di vista della rigiocabilità, e troviamo che può essere un ottimo svago tra una partita ed un’altra, ma sicuramente non giocata spesso.
CONLCUSIONI
Ci prendiamo invece un ultimo paragrafo della nostra disamina del titolo, per parlare del comparto tecnico di questo nuovo capitolo di Call of Duty Black Ops. I passi avanti fatti anche grazie al precedente capitolo della saga dello scorso anno si notano e sono anche di grande impatto. Il numero di poligoni è cresciuto e finalmente abbiamo delle cinematiche che ci hanno lasciato stupiti fin da subito. Il taglio cinematografico dato in alcuni momenti al titolo lo troviamo alquanto inquadrato in un titolo che fa della spettacolarità il suo pane quotidiano. In definitiva Call od Duty Black Ops Cold War è uno di quei titoli che un vero fan della saga non può davvero mancare, lasceremo a voi scoprire alcune chicche e alcune particolarità di gameplay introdotte!
Call of Duty Black Ops Cold War
70.98
8.2
-webkit-transform: rotate(295.2deg);
-ms-transform: rotate(295.2deg);
transform: rotate(295.2deg);
Gameplay
8.5/10
Longevità
8.0/10
Fonte: NerdPlanet